[Aggiornato] Acqua Virgo | 15 ottobre – 5 novembre, Roma


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Il potere rigeneratore dell’acqua, le lettere come trama visiva ricorrente, suggestive lacrime in vetro che contengono un liquido specchiante.

C’è tutto il denso e prolifico universo artistico ed espressivo di Enrico Benetta in “Aqua Virgo”: la mostra del giovane artista veneto con cui la Galleria Russo, Roma, inaugura la stagione espositiva 2016-2017 dal 15 ottobre al 5 novembre.

La mostra, curata dal critico Gabriele Simongini, è innanzitutto un omaggio all’acqua e ai suoi molteplici significati. Viene infatti esposta per la prima volta The beginning of time: un’installazione site specific costituita da una serie di anfore in terracotta che contiene al suo interno vetro soffiato di Murano in cui sono state fuse lettere bodoniane. E infatti il carattere di stampa per eccellenza, il Bodoni, è la cifra stilistica di Benetta, fondamento per la creazione di un’originale e casuale trama visiva. È come se la lettera per l’artista non fosse l’elemento primario della parola, ma vada contemplata in sé, come pensiero costitutivo dell’opera stessa. L’artista – osserva Simongini – vede le lettere “come cose e forme, come fatti, come segni concreti nello spazio e nel tempo dell’agire e del creare”. “…Enrico Benetta” – osserva ancora il curatore – “è una sorta di demiurgo fabbrile (…), capace di concretizzare nel linguaggio assolutamente autonomo e specifico delle arti visive (fra pittura, scultura e installazione, con un’ibridazione assai ben calibrata) una metamorfosi poetica delle parole e delle lettere in forme, colori, strutture plastiche che si intrecciano, si connettono, si perdono e cercano senso al tempo stesso, memori anche delle parole in libertà di Marinetti e delle ironiche istruzioni di Tristan Tzara Per fare una poesia dadaista, ma anche di alcune esperienze della Poesia Visiva”. Le lettere, infatti, si succedono creando nuove storie, nuove avventure che l’immaginazione dello spettatore rielabora e conclude, dando ogni volta un diverso significato all’opera. Ecco che allora il vetro e le lettere insieme alludono all’acqua come fonte di vita e di rinascita, come elemento archetipico in grado di dissetare l’anima. Le anfore divengono un ventre materno che contiene un pensiero fluido, liquido, in continuo divenire.

Dopo The Beginning of time la mostra continua con una serie di tele che rappresentano cielo, aria e terra, realizzate con la consueta tecnica mista su tela e l’inserimento di lettere in acciaio  cor-tèn tipiche dell’artista; si arriva poi a “Stromboli”, in cui le lettere sono avvolte nelle bende ed immerse in un magma nero e blu, come pensieri e parole donati al mare che rappresentano la rinascita che segue la rottura.

In mostra anche l’imponente clessidra bianca in acciaio cor-tèn proveniente dall’esposizione  del Macro Dall’oggi al domani.

Il percorso espositivo prosegue con le opere che rappresentano l’ultima ricerca dell’artista: il vetro soffiato di Murano realizzato dalla fornace Berengo (Murano) torna nelle gocce incastonate  su lastre di lamiera nera brunita, gocce sulle quali sono state impresse a caldo ancora una volta le lettere bodoniane

Infine una cascata di lettere si racchiude in “SublimAzioni”: scenografiche gocce di acciaio cor-tèn che scendono dall’alto.

Con una sua performance dedicata all’acqua Enrico Benetta sarà anche fra i protagonisti di Rome Art Week (24-29 ottobre): la manifestazione innovativa che coinvolge la città di Roma attraverso gli eventi negli spazi espositivi e gli open studio degli artisti professionisti (www.romeartweek.com).