Enrico Benetta: il peso della parola | AcciaioArteArchitettura n65


Tagged With: , ,
_mg_2532

articolo di Clara Galanti su AcciaioArteArchitettura n65

Un’innata leggerezza caratterizza le opere di Enrico Benetta. Siano pittura, scultura o installazione mantengono inalterata questa loro proprietà, magica se si considera il materiale principale con cui vengono realizzate: l’acciaio. Benetta trova il punto di equilibrio tra intangibile e tangibile, tra parola e materia, e racconta la lunga storia del verbo e del tempo, dell’infanzia e del mutamento, della poesia soprattutto.

Enrico Benetta workingDal mondo talvolta trasognato dell’artista emergono simboli noti, che affondano le unghie nelle radici comuni inducendo una profonda riflessione sul senso e sul peso della parola, sulla sua esistenza che si trasforma, all’apice, in liberazione. Volano i caratteri tipografici bodoniani, si trasferiscono dal passato al presente in un moto circolare che accompagna l’esistenza umana e la rende tale. Affiorano e sprofondano nella materia, talvolta come ricordi imbrigliati, talvolta come ammiccamenti al momento che fugge ma pur lascia un segno. Lettere e numeri che guizzano vitali, quasi come entità indipendenti e liberate dalla forma, sprigionando un’energia creativa che descrive un pensiero in continua evoluzione.

Ed è proprio l’acciaio il materiale prediletto che da’ corpo alle immagini di Enrico Benetta, un acciaio leggero che prende curve e morbidezze e che talvolta si incontra con la tela e il colore, la terracotta e il vetro.

Ne nascono opere magnifiche, storie polimateriche che riempiono le sale e gli occhi suggerendo, di volta in volta, nuove storie al proprio spettatore.

Dal caldo cor-tèn, da sempre cifra stilistica tipica delle creazioni dell’artista, ad un recente avvicinamento al mirror, un inox specchiato di grande luminosità. Opere specchio, che catturano la luce e ne fanno un abito per sé stesse e nel contempo una chiave per l’anima dell’artista che come uomo, narratore e giocoliere di parole ed immagini, sa raccontare magistralmente una grande storia, quella della vita stessa.

Scarica l’articolo in formato PDF